Si è conclusa domenica l’ultima edizione di Altaroma, la kermesse romana che ha visto sfilare case di moda, accademie e istituti del fashion business romano e non solo.
La sfilata della nostra Accademia ha chiuso la Settimana della Moda di Roma, mostrando tessuti tradizionali orientali, forniti dall’Ambasciata indonesiana a Roma, reinterpretati in maniera personale e combinati con tessuti classici, tecnici e moderni. I tessuti realizzati con la tecnica del batik sono stati impreziositi da lavorazioni, tecniche miste e ricami propri della tradizione dell’Haute Couture italiana di cui l’Accademia è custode, a termine di un progetto durato sei mesi: dall’ideazione del progetto, alla ricerca dei tessuti, alla realizzazione materiale degli outfit.
Con questi presupposti abbiamo creato “Memorabilia: Guardaroba Impossibile”, un viaggio attraverso due culture geograficamente lontane, ispirato da “The Impossible Wardrobe” di Tilda Swinton che, nel 2012, propose una défilé-performance in camice e guanti bianchi, rianimando gli abiti dell’archivio del Musée Galliera, facendoli sfilare con gesti e posture che trasmettevano una composta devozione.
Alla sfilata hanno partecipato anche i rappresentanti dell’azienda Lectra e l’atelier Balenciaga, che hanno rinnovato la collaborazione con l’Accademia mettendo in palio uno stage e una licenza software con l’obiettivo di rafforzare l’asse che inserisce gli studenti nel mondo del lavoro e del fashion business.
Antonio Lo Presti, responsabile della didattica Koefia, ha dichiarato in un’intervista al TG3 che il concetto di Memorabilia della moda ha sposato con successo due culture diverse, attraverso una combinazione di tecniche e tessuti considerata “insolita e quasi impossibile” ma estremamente stimolante.
L’ambasciatrice indonesiana in Italia Esti Andayani ha espresso nel suo discorso di apertura la speranza che la collaborazione possa ispirare i giovani stilisti a creare opere interculturali in modo da incoraggiare una maggiore comprensione tra le nazioni.
“La moda è più che il processo di progettazione degli abiti, è una forma di espressione per capire il mondo che ci circonda. La presentazione di questa collezione porta un mix di patrimonio culturale indonesiano ed europeo, attraverso il tempo e lo spazio”, ha aggiunto l’ambasciatrice.
La sfilata di moda si inserisce nelle celebrazioni per i 70 anni di relazioni diplomatiche tra Indonesia e Italia. Dopo la mostra, la collezione è stata esposta presso l’ambasciata indonesiana e ha visto la partecipazione di numerosi ospiti diplomatici e del settore, tra cui rappresentanti delle case di moda Gucci e Fendi.
L’attivista della moda e autore di “Contemporary Indonesian Fashion: Through the Looking Glass”, Alessandra B. Lopez y Royo, che ha partecipato all’evento, ha confermato che la sfilata di Koefia ha dimostrato l’enorme potenziale di collaborazione nel campo della moda tra Italia e Indonesia con queste parole: “Il ‘Made in Italy’ e il ‘Made in Indonesia’ sono entrambi radicati in tradizioni secolari di design e lavorazione che evitano la bruttezza del fast fashion e possono davvero contribuire all’abbigliamento sostenibile per il nostro mondo contemporaneo”.
photo Pietro Piacenti