Fashion & Social: intervista a Valentina Battaglia, studentessa Koefia

850 501 Accademia Koefia Roma - Alta Moda dal 1951

Valentina Battaglia, studentessa di Koefia, è riuscita a incanalare il suo talento per il disegno e l’illustrazione verso il mondo dei social, che le sta dando un grande riscontro a livello di visibilità e di possibilità lavorative. Di seguito proponiamo un’intervista che ci ha rilasciato dove illustra il suo percorso formativo in Koefia e come questo abbia coadiuvato lo sviluppo del suo talento e delle sue abilità personali.

L’intervista

_Qual è stato il tuo percorso prima di entrare in Koefia?

Mi ci è voluto un po’ per trovare la mia strada, ma ho sempre saputo che il disegno sarebbe stato una parte fondamentale del mio futuro. Dopo il liceo classico mi sono iscritta all’università, alla facoltà di Architettura. Tutt’ora penso sia una materia meravigliosa, ma dopo qualche anno ho capito che la mia strada era altrove. Mi sono iscritta all’Accademia d’Alta Moda Koefia, a Roma. È impossibile entrare in accademia e non sentirsi ispirati già fin dalla porta di ingresso. Sono stati anni pieni di studio, di lavoro e di grandi soddisfazioni, in cui ho avuto modo di incontrare persone fantastiche sia al livello professionale che umano, dai professori agli assistenti, fino ai miei compagni di studi.
Ma devo dire che il motivo principale per cui mi sono avvicinata alla moda è la mia famiglia. Sono cresciuta tra sarti, costumisti e artisti. Avvicinarmi alla moda è stato inevitabile.

_Come hai scelto Koefia?

Quando ho scelto di intraprendere questa strada non ho avuto dubbi su quale accademia scegliere. La Koefia ha tutte le caratteristiche che stavo cercando. Volevo imparare a trasformare le mie idee e i miei disegni in oggetti tangibili, a sentire nelle mie mani il pieno controllo sulla realizzazione dei capi.
La Koefia ha finito per insegnarmi questo e molto altro.

_ Come hai trovato la didattica dell’Accademia?

La prima volta che mi sono veramente resa conto di quanto l’accademia mi stesse insegnando è stato durante il mio primo tirocinio, tra il secondo e terzo anno. Mi ricordo di quanto mi sentissi spaventata prima di affrontare un nuovo progetto, eppure riuscivo immediatamente ad individuare mentalmente gli step da seguire. Quell’estate, con mia grande sorpresa, sono riuscita a realizzare diverse tipologie di capi, nonostante non li avessi mai affrontati prima. Questo è stato possibile proprio grazie agli insegnamenti dell’accademia, e al fatto che in classe i professori non si limitano ad insegnare una semplice tecnica, ma un intero modo di ragionare che si rivelerà essere molto utile anche fuori dalla sartoria.


_Ci parli del tuo percorso successivo agli studi?

Dopo l’estate della sfilata di fine anno ho fatto uno stage nell’ufficio stile di Simona Marziali, direttrice creativa e fondatrice del brand MRZ. Qui ho imparato moltissimo sulla progettazione dei capi, con un’attenzione particolare per il mondo della maglieria.
Finito lo stage è iniziato il lock-down in Italia. La Koefia insegna che quando c’è un intoppo in una cucitura, tanto vale scucire e ricominciare. Così mi sono rimboccata le maniche e ho cominciato a dedicare tutta me stessa a ciò che amo fare di più al mondo: illustrare la moda. Ho cominciato a disegnare ogni giorno, con costanza, dalla mattina presto fino a notte fonda.

_Com’è cominciata quest’avventura attraverso i social?

Avevo già aperto la mia pagina Instagram intorno ai primi anni di accademia, ma non mi ci sono mai dedicata con grande serietà. Il disegno invece fa parte di me da sempre, non ho mai smesso. Ho unito le cose proprio in occasione del lock-down. Ho cominciato a postare i disegni che mi convincevano di più sui vari social, senza uno scopo preciso in realtà. Con il tempo sono cominciate ad arrivare diverse soddisfazioni. Tra le più grandi, un messaggio da parte dell’head designer di Ports1961, Christian Boaro, il quale mi ha fatto i complimenti per il mio lavoro. È stato un messaggio inaspettato e graditissimo, perché è un designer che stimo davvero molto. Sono seguite varie richieste per delle interviste da parte di alcuni magazine, e delle proposte di collaborazioni da parte di alcune aziende nazionali ed internazionali.

_ Cosa consiglieresti a chi comincia questo percorso e come può prepararsi al “dopo”?

Il mio consiglio per i koefiani è: se i professori vi chiedono di rifare una cucitura per la 300esima volta, rifatela. Non state imparando solo a fare una cucitura, state imparando un intero modo di fare e di pensare che vi sarà molto utile in futuro
Più in generale, il consiglio che continuo a dare anche a me stessa è quello di disegnare e studiare tantissimo. Penso che per diventare un bravo stilista e illustratore di moda si debba essere anche sarti e modellisti; che si debba studiare tanto il disegno geometrico quanto quello anatomico. Soprattutto, penso si debbano studiare e ci si debba informare tanto sulle nuove collezioni, quanto su quelle passate.

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